C’è chi lo definisce “l’antenato dello Shabby Chic“, chi lo associa al rococò ma con una attenta ricerca di dettagli più sobri e meno appariscenti. Di sicuro, soprattutto nei paesi del nord Europa, lo Stile Gustaviano è sempre più in voga tanto da diventare un punto di riferimento anche nel resto del continente.
Per raccontarlo, occorre fare un passo indietro e inquadrare storicamente colui il quale dà il nome a questo stile, il re Gustavo III di Svezia, incoronato sovrano nel 1771.
Sono proprio i viaggi giovanili del re nelle due nazioni che più amava, Italia e Francia, ad ispirare lo stile con il quale abbellì i palazzi della sua corte e che poi prese il suo nome.
Dallo stile francese Luigi XVI riprende le forme e i dettagli, pur tuttavia rinunciando alla pomposità dell’oro negli elementi architettonici (è presente tuttavia negli accessori) e ai maestosi fregi.
E l’Italia? Dal bel paese, invece, vennero assoldati alcuni tra i più bravi artigiani, ai quali fu chiesto di rinnovare lo stile francese facendo in modo che si sposasse alla semplicità e alla sobrietà tipica dei paesi scandinavi.
Lo stile Gustaviano si caratterizza per un intenso utilizzo di legno (faggio, betulla, abete e pini in particolar modo) in luogo dell’oro, utilizzato sia per i mobili che per i pavimenti.
Un altro tratto distintivo è dato, inoltre, dai fregi e dalle decorazioni sulle pareti – con elementi come fiocchi e ghirlande dipinti su pannelli e stoffe – e dalla forte presenza di quadri e specchi.
Oltre al bianco, sono i colori tenuti come ocra, verde acqua o rosa chiaro a farla da padrone.
Per quanto riguarda i mobili, perlopiù in legno anch’essi, sono le gambe in stile Luigi XVI la caratteristica più evidente.
Abbiamo parlato prima dell’importanza di quadri e specchi, eppure anche i tipici orologi svedesi non sono da meno. Un consiglio: cercate sul web Swedish Mora Clocks per avere un’idea del modello più adatto ai vostri gusti.