Si sente spesso parlare di fonti rinnovabili e sostenibilità ambientale, termini che da diversi anni accompagnano un sempre crescente interesse di cittadini e pubblica amministrazione nei confronti della cosiddetta energia green.
Tra le soluzioni più adottate nel corso degli anni spiccano, senza dubbio, i pannelli solari termici e i fotovoltaici. Prima di addentrarci negli aspetti burocratici che ne determinano le procedure di installazione, tuttavia, è importante comprendere la profonda differenza tra le due tecnologie.
Sia il solare termico che il fotovoltaico sfruttano l’energia solare ma con finalità e utilizzi molto differenti tra loro.
Il solare termico, infatti, sfrutta i raggi del sole per ottenere calore necessario per la produzione di acqua calda sanitaria all’interno di un serbatoio collegato che rifornisce la casa.
Al contrario il fotovoltaico sfrutta l’irraggiamento solare per produrre energia elettrica.
A questo punto possiamo provare a fare chiarezza in merito al quesito iniziale circa la necessità di permessi per installare pannelli solari e fotovoltaici con l’aiuto della normativa che regola questo tipo di azioni.
Come abbiamo già visto più volte dalle pagine di questo blog, esistono tutta una serie di interventi per i quali è necessario rivolgersi al proprio Comune di riferimento per una richiesta di autorizzazioni o per il rilascio dell’apposita documentazione per l’ottenimento di un titolo abilitativo (CILA o SCIA, ad esempio).
Tuttavia non è così per i pannelli solari e fotovoltaici: il cosiddetto “Glossario dell’edilizia libera“, con una lista in attuazione del Dlgs 222/2016, definisce infatti gli interventi per i quali titoli ed autorizzazioni non sono necessarie.
Tra questi, appunto, “l’installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di pannelli solari, fotovoltaici e generatori microeolici“.
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