bonus mobili e bonus ristrutturazione

Bonus mobili: è necessario ristrutturare casa per accedervi?

Recentemente abbiamo assistito, tra le altre novità introdotte con l’approvazione della Legge di Bilancio, alla proroga fino al 2024 del Bonus Mobili, incentivo che prevede detrazioni fiscali del 50% su una spesa massima di 10.000 euro per il 2022 e di 5.000 euro per il 2023 e 2024.

Ogni qualvolta si parla di questa agevolazione, tuttavia, c’è ancora tanta confusione in merito alle modalità per accedervi. Proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza, alla luce degli ultimi aggiornamenti.

1) È necessario ristrutturare casa per accedere al Bonus Mobili?

L’Agenzia delle Entrate, nella guida dedicata, specifica che la detrazione “spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio“.

Cosa si intende con interventi di recupero del patrimonio edilizio? Ci sono quattro grandi macroaree:

a) manutenzione straordinaria, come ad esempio:

– installazione di ascensori e scale di sicurezza
– realizzazione dei servizi igienici
– sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
– rifacimento di scale e rampe
– realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
– costruzione di scale interne
– sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
– l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore
alimentati da biomasse combustibili
– l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a
pompa di calore
– la sostituzione della caldaia

b) ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza

c) restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile

d) manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali, come ad esempio:

– tinteggiatura pareti e soffitti
– sostituzione di pavimenti
– sostituzione di infissi esterni
– rifacimento di intonaci
– sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
– riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
– riparazione delle grondaie
– riparazione delle mura di cinta

2) Quali sono i mobili inclusi?

Rientrano nell’elenco:
– letti
– librerie
– sedie
– tavoli
– materassi
– divani
_ poltrone
– cassettiere e comodini
– scrivanie
– apparecchi per l’illuminazione

3) Quali sono gli elettrodomestici consentiti?

– frigoriferi e congelatori
– lavatrici
– lavastoviglie
– stufe elettriche
– microonde
– apparecchi per il condizionamento
– apparecchi per la cottura
– lavasciuga

In merito a questo tema, è importante sapere che per poter fruire delle agevolazioni, è necessario che:

– gli elettrodomestici abbiano una classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga)
– il pagamento avvenga con bonifico bancario carta di credito
– le spese sostenute vengano indicate nella Dichiarazione dei Redditi tramite modello 730 o modello Redditi per persone fisiche

Inoltre rientrano tra le spese soggette a detrazione anche quelle di trasporto e di montaggio, a condizione che anche per esse il pagamento avvenga con bonifico o carta di credito.

 

Bonus Ristrutturazione, c’è la proroga per il 2022

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