Quando c'è bisogno di permessi per il soppalco?

Quando c’è bisogno di permessi per il soppalco?

La necessità di ampliare gli spazi utilizzabili all’interno del proprio appartamento, porta spesso molti padroni di casa a realizzare soppalchi più o meno spaziosi in legno, in cartongesso o in ferro battuto.
Eppure non sempre ciò è possibile senza le dovute autorizzazioni; scopriamo insieme in quali casi sono necessarie e in quali altri, invece, è possibile procedere senza nessun adempimento burocratico.

Partiamo innanzitutto dal significato del termine: il Regolamento Edilizio Tipo (RET) definisce il soppalco come la «partizione orizzontale interna praticabile, ottenuta con la parziale interposizione di una struttura portante orizzontale in uno spazio chiuso».

Ma quando è necessario essere autorizzati e quando no? Secondo quanto previsto dalla normativa, l’autorizzazione non si rende necessaria quando il soppalco non sviluppa superficie utile e quindi non costituisce “superficie abitabile”, ovvero quando il vano che si ottiene non abbia altezza, spazi e luci che lo rendano fruibile alle persone. In tal caso parliamo, per intenderci, del classico ripiano-ripostiglio per gli attrezzi, le scarpe o i giocattoli che non si usano più.

Al contrario, se si intende realizzare un soppalco in grado di ospitare – ad esempio – un ambiente notte o uno studio, occorre presentare un elaborato tecnico al proprio Comune  e chiedere il permesso di costruire.

Quando c'è bisogno di permessi per il soppalco?

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